Federico II di Svevia – Barletta
Enrico VI, figlio di Federico I detto il Barbarossa, morì a Messina nel 1197, lasciando a succedergli un bambino di soli tre anni, il futuro Federico II.
Federico, fautore di uno stato forte e unitario nella penisola italiana promosse una cultura classica, prendendo a modello il mondo degli antichi imperatori romani.
Sostenne le arti e gli studi, creò l’università di Napoli, creò una ricchissima biblioteca, fu il primo a far tradurre in latino le opere di Aristotele, promotore delle prima scuola poetica in volgare e fu egli stesso un poeta.
Il busto di Federico II, della metà del XIII secolo, conservato al Museo Civico di Barletta, ci ricorda la sua passione per la cultura romana.
Federico è ritratto, con probabile somiglianza, in abiti imperiali: indossa la clàmide, fermata sulla spalla da una fìbula.
Il volto ruotato lateralmente, i cappelli raccolti in piccole ciocche sotto una corona di alloro, a imitazione dei ritratti di età augustea.
In campo artistico, agli ideali classici della sua corte corrispose una ricerca espressiva indirizzata al mondo antico, testimoniata da numerosi esempi architettonici.
Federico II di Svevia aveva fatto costruite un ampio sistema di fortificazioni a difesa del suo regno meridionale.
Concepì la costruzione della sua “ domus” sull’ala est del castello di Barletta accentuandone gli aspetti architettonici e decorativi.
Tra i suoi castelli più famosi è da ricordare Castel del Monte ad Andria.